Mat2Rep si pone come obiettivo la ricerca, lo sviluppo e il testing di terapie e strumenti per il “self-repair” mediante dispositivi elettromedicali e medicali, biomateriali, derivati tissutali, farmaci e prodotti combinatori. Gli ambiti di riferimento sono nanotecnologie, materiali avanzati, micro e nano elettronica.
Mat2Rep si propone di sviluppare 4 prodotti per medicina riparativa, mirati al reclutamento di cellule staminali e precursori endogeni e al controllo di infiammazione e ipossia tissutale. Combina biomateriali e farmaci già in commercio, per ottimizzare una politerapia di condizioni orfane di terapia o la cui terapia è insoddisfacente.
Le patologie pivot sulle quali le nuove soluzioni tecnologiche saranno testate riguardano lesioni e patologie particolarmente invalidanti del sistema nervoso centrale (fase acuta delle lesioni traumatiche a vascolari) e della cute (ulcere croniche), e conferiscono quindi a Mat2Rep un forte significato per l’ambito della disabilità.
Il partenariato riunisce laboratori della rete alta tecnologia (Fondazione IRET, CIRI-SDV Università di Bologna, ISTEC-CNR, MISTER s.c.r.l), laboratori esterni alla rete (UNIMORE-DSV)e aziende (Chiesi Farmaceutici, Fin-ceramica, Igea, Cyanagen, Aczon, TMR) leader nei rispettivi settori, che rappresentano una buona garanzia di raggiungimento degli obiettivi di progetto.
Al termine del progetto, si prevede di avere validato per efficacia preclinica 4 nuovi prodotti, 2 per medicina riparativa del SNC e 2 per medicina della cute, questi ultimi anche per la medicina veterinaria. Mat2Rep forma ricercatori capaci di lavorare in un team multidisciplinare che comprende esperti di chimica e fabbricazione dei materiali, formulazione tecnologica, testing preclinico in vitro e in vivo, ambito regolatorio per la commercializzazione di farmaci e dispositivi medici.
Queste nuove figure professionali e i prodotti Ma2Rep contribuiranno all’innovazione delle filiere regionali di biomateriali, farmaci e prodotti biotecnologici relati, associando prodotti “combinatori” ai prodotti “core” delle rispettive filiere.